Tutta la verità sui sistemi piramidali (ovvero perché ci piace farci prendere per il culo)

25 Febbraio 2010 1 di Elvio

Torniamo sul discorso dei sistemi piramidali per segnalare oggi, con una crisi economica tremenda, come certi sistemi possano far presa su persone ignare alla ricerca di qualche misero guadagno in più.

Il marketing piramidale è un termine che indica un particolare modello commerciale e di marketing non sostenibile, che implica lo scambio di denaro per arruolare nuovi individui nel modello, solitamente (ma non sempre) con lo scambio di beni, denaro o servizi.

Il termine “piramidale” deriva dalla struttura in cui viene organizzata la vendita: la persona in cima alla piramide è la prima a vendere un bene o un servizio a un numero limitato di persone, le quali si incaricano di introdurre altre persone nella “piramide” a un livello successivo, con l’obiettivo di formare una nuova piramide sotto di sé e di ottenere i guadagni corrispondenti ai volumi di vendite prodotti dalla propria struttura.

A seconda di alcune specifiche e modalità di diffusione, è possibile suddividere le forme di marketing piramidale in diverse categorie.

Le catene di Sant’Antonio
Per catena di Sant’Antonio si intende un sistema di trasferimento di denaro, di lettere o di email che avviene per mezzi primariamente postali (oggi anche tramite sistemi elettronici) ed è individuabile per il fatto che si diffonde per mezzo di un passaparola in gran parte alimentato dal circuito di amicizie, parentele o conoscenze personali.

Questi i difetti:
– Non esiste alcun ente od organizzazione che ne controlla la diffusione
– Non esiste un controllo sul traffico che la catena potrà generare
– Non esiste alcun sistema di monitoraggio della propria situazione
– Non esiste alcun controllo fiscale, né alcuna tutela legale per eventuali perdite di denaro
– L’investimento (se c’è) è ad altissimo rischio

Una variante più moderna della catena di Sant’Antonio è lo schema di Ponzi (già trattato in questo blog) ma questi sistemi in Italia sono illegali (trattandosi di movimenti di denaro per i quali non esiste dichiarazione).

Sistemi Multilevel e Network Marketing
Per multilevel marketing (MLM) e network marketing (NM), a differenza delle catene di Sant’Antonio (con le quale vengono spesso confusi), si intende un modello di impresa che combina i concetti di vendita con quelli del franchising, applicati in modo più o meno omogeneo dalle diverse imprese che li adottano.
Per chi lavora in queste aziende, esistono attrattive interessanti, soprattutto alla luce dei fattori comuni a tutta la concorrenza del settore:

– offrono la possibilità di svolgere un’attività lavorativa di vendita (e non solo) a contatto con la clientela
– l’attività può essere gestita anche part-time
– ogni venditore (facente parte della rete di vendita) sottoscrive un contratto di collaborazione o un contratto d’agenzia con l’azienda e sostiene solo una minima spesa di adesione (attribuibile all’acquisto del materiale necessario per l’attività)
– i prodotti venduti sono molteplici, e vengono venduti in esclusiva
– esiste la possibilità di fare carriera, diventando dapprima responsabile di un gruppo di venditori e (nelle aziende che lo prevedono) formatore di nuovi venditori.
– il sistema di lavoro permette potenzialmente di raggiungere guadagni illimitati.
– col tempo, se il processo di vendita è stato fruttuoso, ogni venditore avrà la possibilità di mettere in piedi una sua propria struttura di vendita, distribuendo gli stessi prodotti, diventandone responsabile operativo e gestionale.

Non entrando troppo nel particolare (perché molte sono le varianti a questi metodi) si voleva arrivare a spiegare perché simili metodi di guadagno o di commercio non sono sicuri.

Meccanica dei sistemi piramidali

Vi presentiamo un esempio di marketing piramidale perfetto

Fino a tutti gli anni novanta, era predominante un sistema libero, nel quale ogni persona affiliata poteva incrementare il suo gruppo di vendita senza alcun limite.

Oggi è più diffuso il sistema a matrice, dove ogni collaboratore può costruire un gruppo le cui dimensioni massime possono essere definite contrattualmente. La ragione del cambiamento è l’incremento numerico dei venditori, che di fatto costituisce il problema strutturale e sistemico del marketing piramidale.

Nel caso limite, dato un numero n di clienti (o venditori) al primo livello (i venditori scelti da chi inizia la catena) e ipotizzando che ogni venditore raggiunga un numero n di clienti diffondendo merce (o denaro) idealmente, il risultato è, a un qualunque livello p, un totale di np clienti.

L’esempio mostrato in figura dimostra l’insostenibilità di questa struttura che, pertanto, risulta illegale in alcuni Paesi:
per esempio con n=6, per p=11 i clienti sono più degli abitanti degli Stati Uniti e a p=13 è stata più che radddoppiata l’intera popolazione mondiale.

L’inefficienza del sistema nell’esempio in questione farebbe percepire, dunque, quanto ampio sia il margine di guadagno per chi inizia l’attività e quanto poco denaro circoli ai più bassi livelli.

Si riscontrerebbero quindi tre limiti strutturali ed insuperabili

– In una situazione ideale, si esaurirebbero in pochi passaggi tutti i potenziali clienti: per quanto si tratti di beni di grande consumo e poco specialistici, l’offerta è destinata a surclassare la domanda in breve tempo.
– di conseguenza si esauriscono in pochi passaggi tutti i potenziali venditori perché un numero elevatissimo di agenti non riuscirà a raggiungere che una minima parte dei guadagni che il sistema teoricamente consente.
– il sistema non rispecchia la realtà dell’operatore medio: infatti solo pochi venditori riusciranno a reclutare il massimo degli agenti a disposizione, mentre solo una modesta parte di questi ultimi riusciranno a piazzare i volumi di merce necessari a raggiungere guadagni rilevanti.
– la clientela potrebbe non rivolgersi sempre alla stessa rete di vendita (per l’acquisto di prodotti esclusivi), non essendo questi insostituibili (perché di largo consumo).

Questi sistemi quindi sono funzionanti solo sulla carta e remunerativi solo alle aziende che li propongono (ed i primi venditori che entrano), ma sono totalmente inaffidabili e al limite della legalità.

Diffidate quindi quando trovate slogan di questo tipo:

“Ti piacerebbe guadagnare un sacco di soldi in poco tempo senza fare niente?”
“Ti piacerebbe un lavoro individuale che puoi fare anche a casa senza rendere conto a nessuno?”
“Ti piace lo spirito di competizione?”
“Vuoi sfruttare al massimo la tua rete di conoscenze per diventare ricco velocemente?”

Al momento in internet girano un sacco di proposte simili a quanto già descritto qui sopra, per correttezza non faccio nomi, ma ricordate sempre la ricetta della nonna:   
Per fare soldi facili ci sono sono tre sole maniere: ereditarli, vincerli o sposarli
Se scartiamo l’ultimo che crea notevoli problemi di libertà all’individuo entrante, ne rimangono solo due, i più improbabili.  Un caro saluto.