Crack finanziari e metodi para-Ponzi

8 Marzo 2009 0 di Elvio

Bernie Madoff (ex presidente del Nasdaq) è stato da poco arrestato per truffa perché aveva fregato miliardi e miliardi di dollari agli investitori utilizzando il collaudato schema Ponzi.

Si, forse Carlo Ponzi (in foto) ha fatto scuola a molti e, anche se il metodo già esisteva, lui lo ha saputo implementare al meglio. Lo schema del famoso maestro di Boston è, ancora oggi ampiamente utilizzato, anche in Italia.
Solo nell’ultimo decennio:
– 450.000 risparmiatori coinvolti nella crisi Argentina
– 80.000 in quella di Parmalat
– 30.000 in quella di Cirio.
Quindi risorse dilapidate enormi: l’equivalente di una intera manovra finanziaria ed in più, danni enormi all’economia del paese ed al risparmio.
Di conseguenza diminuisce la fiducia dei risparmiatori nelle società finanziarie e nelle banche e si preferisce lasciare i soldi nei conti correnti, infruttiferi e costosi, ma, almeno, sicuri.

Il sistema funziona così: il denaro versato dagli azionisti non viene, reinvestito e gli utili promessi (molto alti) vengono pagati utilizzando i versamenti dei successivi acquirenti di nuove azioni. Chiaramente l’intero castello crolla quando la gente non si fida più e rivuole i soldi indietro. A questo punto le risorse in entrata non riescono più a coprire gli impegni presi per pagare le rendite promesse e il sistema va in bancarotta.
La storia, molto dettagliata, di Carlo Pozzi la potete trovare qui.

Nonostante che tutti conoscono i rischi, che tutti sanno che i guadagni facili non esistono, c’è ancora chi riesce a creare un sistema (evidentemente connivente), che alla fine riesce a scaricare sui risparmiatori finali, tutto il marcio di loschi affari fatti dall’alto.

L’enorme stortura del sistema bancario e finanziario è sicuramente quella dei controlli, spesso non ci sono o sono inefficienti e raggirabili.
I principali controlli del sistema finanziario sono affidati alla Banca d’Italia.
I maggiori azionisti della Banca d’Italia sono le grandi banche del paese. Ora qui si pone una domanda: può il controllore controllare se stesso?
Un altro dato curioso (tratto dal sito della Banca d’Italia) è che il capitale sociale dell’intero sistema bancario ammonterebbe alla irrisoria cifra di soli 150.000 euro, non credete che c’è qualcosa che non va?

Pensate ora, un attimo, a dove prendono i soldi le nostre banche. Un saluto

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