In futuro CPU a superconduttori

22 Dicembre 2008 1 di Elvio

Andrea Caviglia insieme ai sui colleghi dell’Università di Ginevra hanno sviluppato il primo transistor superconduttore (FET). Il suo funzionamento, rappresenta un traguardo della fisica applicata e apre importanti strade allo sviluppo di nuove generazioni di microchip molto più veloci di quelle attuali.
Gli scienziati hanno scoperto il modo di spegnere e accendere la superconduttività ad un cristallo e di modularla, semplicemente applicando un campo elettrico al punto di contatto tra i due ossidi, ottenendo è una versione superconduttiva dei transistor a effetto campo (Fet). Questi dispositivi, già molto usati in elettronica generale, nelle memorie digitali e nei microprocessori di oggi, sono in grado di passare da uno stato semiconduttore a uno isolante con un semplice comando in tensione (a differenza del transistor tradizionale che richiede il controllo in corrente).
Il problema è che poiché il transistor a effetto campo attuale è un semiconduttore, oppone sempre un po’ di resistenza al passaggio di corrente. Questo vuol dire che la velocità a cui si possono far passare gli elettroni quando il dispositivo deve cambiare stato è limitata: aumentarla, significherebbe sviluppare più calore.
Un transistor superconduttore, invece, può far passare gli elettroni molto più velocemente, e visto che non oppone alcuna resistenza al passaggio di corrente, non sviluppa nemmeno calore.
Rimane, per ora, ancora irrisolto, il problema delle temperature estremamente basse necessarie per la superconduttività. E’ un limite che la ricerca sta tentando di superare, ottenendo buoni risultati in qualche settore. Vedi anche questo articolo attinente su questo blog. Saluti
Tratto da Galileo