I Dark Sky Park per contrastare l'inquinamento luminoso

24 Novembre 2009 0 di Elvio

Abbiamo più volte parlato dell’inquinamento luminoso generato dalle illuminazioni pubbliche notturne di vie e di centri urbani. Abbiamo però sempre guardato la questione come spreco di risorse ai fini del risparmio energetico e non dal lato del disturbo e la deturpazione ambientale.

Ad oggi non è quasi più possibile trovare, territori non inquinati da luci artificiali, da luci diffuse e riflesse che, inevitabilmente, si vanno a irradiare nell’atmosfera e vanno a disturbare le splendide visioni notturne dello spazio aperto come si potevano fare meno di un secolo fa.

Si è capito che l’inquinamento luminoso è ormai un serio problema ambientale che mette a rischio l’ecosistema, stordito dall’alterazione del ciclo naturale della notte e del giorno. Oltre il 30% dell’energia elettrica utilizzata per l’illuminazione degli ambienti esterni finisce completamente dispersa verso il cielo creando una luminescenza artificiale che oscura le stelle. Nel rapporto sullo stato del cielo notturno in Italia, realizzato dall’Istituto di scienza e tecnologia dell’inquinamento luminoso nel 2001, si apprende che sette italiani su dieci vivono in uno stato di perenne plenilunio forzato e artificiale causato esclusivamente dall’inquinamento luminoso.

Per contrastare queste tendenze e riservare degli spazi protetti ed inalterati alle meraviglie stellate notturne, si stanno creando dei parchi naturali. Si chiamano Dark Sky Park (letteralmente parco del cielo buio) e sono zone isolate dove non vi è traccia di impianti di illuminazione esterni né di luci artificiali di disturbo.
In verità di questi parchi ne esistono pochissimi perché è davvero difficile trovare un territorio che non sia urbanizzato e quindi non illuminato. Il primo nato in Europa è in Scozia (è anche terzo nel mondo), è posto nella foresta del Galloway ed è stato aperto proprio in quest’anno che è dedicato all’astronomia. Come scrive Il Guardian “sarà la prima finestra naturale in Europa dedicata alla completa osservazione delle stelle. Un patrimonio naturale dell’umanità che è negato a più del 90% della popolazione mondiale.”

Qui si potrà scorgere un cielo tutto nuovo, anche se noi ci illudiamo di pensare di conoscerlo già, la realtà è tutta un’altra cosa: la quantità di corpi celesti che popolano il cielo e che si possono vedere in condizioni ottimali sono sorprendenti.
In alcune zone, soprattutto nelle vicinanze delle grandi città, può restare difficile addirittura vedere più di una ventina di corpi celesti, tanto il cielo è soffocato da una patina mista di smog, umidità e diffusione luminosa.
Un po’ migliore e la vista nei centri abitati più piccoli, nelle zone di campagna ed in alto mare, ma resta comunque impossibile godere appieno di una visuale senza disturbi di tutta l’arcata celeste.

Ottantamila ettari di brughiera, foreste e laghi ed un tetto di stelle è invece la vista di questo splendido parco scozzese. Dove si potrà ammirare uno spettacolo inedito e veramente raro composto dalla meraviglia della moltitudine stellare, si potranno vedere non solo stelle cadenti e nursery stellari, ma galassie distanti e aurore boreali.
Un angolo unico d’Europa che segue l’esempio dei due parchi americani (posti in Pennsylvania e nello Utah), che già da diversi anni hanno aderito all’International Dark Sky Association, un’associazione americana che cerca di preservare i cieli più puri del mondo dall’incursione umana ed alla quale anche l’Italia partecipa dal 1998 grazie all’Osservatorio astronomico di Campo Catino.

Io vivo in un piccolo centro e la vista notturna, nonostante tutto, è appassionante e spettacolare; proviamo a farci più attenzione, è molto rilassante. Saluti

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