Risparmiare 20% di energia con i pozzi canadesi

4 Giugno 2009 0 di Elvio

Il pozzo canadese, anche detto pozzo provenzale, è un sistema geotermico di superficie. Di fatto è un vero e proprio climatizzatore naturale passivo molto utile per pretrattare (preriscaldare in inverno o preraffreddare in estate) la temperatura dell’aria che poi verrà immessa negli edifici.

Si basa sul semplicissimo fatto che la temperatura di profondità del terreno (a circa 1,5 – 2,5 m) è quasi costante (per la sua grande inerzia termica), e oscilla mediamente tra i 17ºC d’estate e i 4ºC d’inverno (qusti valori possono variare a seconda delle zone climatiche).

Il sistema è consiste in un semplice condotto d’aria interrato alla profondità di circa 2 metri. L’aria esterna viene convogliata nel tubo di immissione che, a seconda delle esigenze e disponibilità di spazi aperti e al fine di ottimizzarne lo scambio termico, può essere di un solo tubo piuttosto lungo (almeno 30 m) o più tubi, più piccoli, diramati dal collettore di ingresso e riuniti al collettore d’uscita. Il collettore di uscita immetterà l’aria pretrattata all’interno dell’edifico: si otterrà così un preriscaldamento invernale ed un efficace raffreddamento estivo molto utile ai fini della bolletta e del benessere del portafoglio.
Va segnalato inoltre che, avere soli 17º in profondità in estate significa anche avere circa 20 – 22º all’uscita del condotto, quindi un ottimo sistema di condizionamento naturale che sostituisce quasi totalmente il condizionatore estivo.

La presa d’aria (collettore di adduzione), va collocata ad una distanza dall’edificio non inferiore a 1,5 – 2 metri e ad un altezza minima di 120 cm, i tubi sotterranei devono essere di almeno 20 cm di diametro, attrezzati di ventilatore per la circolazione forzata dell’aria nel sistema di distribuzione. Per sopportare la perdita di carico sui tubi del pozzo, devono essere installati due tipi di ventilatori, un ventilatore meccanico controllato ed un ventilatore centrifugo.

E’ un sistema semplice, poco costoso e senza particolari manutenzioni, consigliato soprattutto a chi è alle prese con nuove costruzioni o chi sta realizzando importanti lavori di scavo e di ripristino nelle vicinanze dei loro immobili.
Per le nuove case vi è anche una alternativa meno efficiente (ma anche meno invasiva). Si tratta di far passare tubazioni sufficientemente lunghe interrate direttamente a fianco delle fondazioni, nei vespai areati e nelle intercapedini. Si evitano in questo modo gli scavi aggiuntivi da fare in esterno.

Il pozzo canadese è un sistema molto antico, veniva realizzato con tubazioni in terracotta che, nei climi aridi, consentivano anche la regolazione dell’umidità che entrava attraverso la porosità del materiale, l’aria poi veniva direttamente immessa in ambiente.
Oggi l’immissione diretta in ambiente di aria proveniente da tubazioni porose non sarebbe salutare per rischi di infiltrazioni di radon, per vari contaminanti (anche batterici) e per umidità troppo elevate e persistenti) per cui è consigliato l’uso di canalizzazioni impermeabili, ben sigillate dall’esterno e continue. Vanno bene quindi i corrugati in materiale plastico (eventualmente protetti con getto di cemento armato se installate in condizioni a rischio di schiacciamento superficiale o con letto di ghiaia) abbinati ad unità di trattamento aria per il filtraggio ed il controllo dell’umidità prima dell’immissione in ambiente. Saluti