La stampante che ci spia

24 Ottobre 2008 0 di Elvio

Ogni giorno, vengono prese delle decisioni che hanno un impatto importante sulla nostra vita online, sulle tecnologie che si possono usare per proteggere la riservatezza delle comunicazioni, su quali servizi si possono usare sulla infrastruttura globale di telecomunicazioni che si sta formando, decisioni che vengono prese addirittura prima che si sappia che ci sono più alternative tra cui scegliere.
La EFF (Electronic Frontier Foundation) è una fondazione americana che dal Luglio 1990, si adopera affinché i diritti civili garantiti, vengano applicati alle nuove tecnologie di comunicazione. I membri della EFF si iscrivono per avere la sicurezza di essere informati sugli argomenti e le discussioni che plasmeranno il futuro della comunicazione elettronica.

Vi segnalo un esempio pratico.

Numerose stampanti e fotocopiatrici inseriscono dei codici di identificazione univoci su ogni foglio stampato. Ecco come smascherarle. Da qualche tempo ormai la EFF sta mettendo in guardia i possessori di fotocopiatrici a colori: obbedendo al governo degli Stati Uniti, tutti i maggiori produttori hanno inserito un sistema che consente, partendo da un foglio stampato, di risalire al dispositivo che l’ha generato. A permettere questo sono alcuni piccoli puntini gialli, che normalmente non vengono notati a occhio nudo e che rappresentano data e ora della stampa e numero di serie della stampante. Il motivo ufficiale della presenza di questa tecnologia è la lotta alla contraffazione di banconote, ma facilmente si può immaginare che la porta sia spalancata anche ad altri usi meno leciti. In questo scenario, c’è qualche novità che può esservi d’aiuto: c’è un video in cui vengono spiegati tre modi per controllare se la propria stampante è una “spia”.
Le tre possibilità comprendono l’uso di una luce blu, di un microscopio, oppure di uno scanner con cui analizzare una stampa di prova. Il primo metodo, quello a luce blu, può essere utilizzato da chiunque possieda un Led che emani luce di questo colore; se non lo si ha in casa se ne può trovare su certi tipi di accendini cinesi usa e getta (con un euro circa). E’ sufficiente spegnere le luci, puntare la luce sul foglio e cercare dei puntini sospetti (che appariranno piu scuri), nella parte non stampata. Trovarli significa avere una stampante-spia. Il metodo con lo scanner richiede un po’ più di lavoro: occorre acquisire l’immagine a 600 Dpi ed esaminarla ingrandita; oppure si può usare un software per evidenziare i puntini: The Gimp o Photoshop vanno benissimo. In questo caso occorre deselezionare i canali Verde e Rosso (tramite la finestra Canali), rendendo visibile soltanto il Blu e scoprendo così i puntini. Infine si può usare un microscopio o una lente di ingrandimento (almeno 10x) e controllare la pagina stampata: i puntini, se ci sono, saranno visibili anche con la luce ambientale. A questo punto, a parte cambiare stampante, quello che resta da fare è contattare la Eff se il proprio modello non è già presente nella lista e, magari, inviarle un campione della stampa. Volendo, poi, c’è sempre la possibilità di protestare con i produttori, seguendo le istruzioni del sito Seeing Yellow, che integrano queste tecnologie senza avvisare gli utenti. Anche chi non ha nulla da nascondere, infatti, potrebbe trovare seccante il fatto di poter essere identificato dalle proprie stampe.
Per maggiori chiarimenti guardatevi anche questo video. Qui trovate il modulo di iscrizione alla EFF. Saluti e… state all’erta.