Domotica, mercato in crescita

6 Aprile 2008 0 di Elvio
La domotica è una disciplina che, con l’integrazione di diverse tecnologie, consente all’utente finale maggior sicurezza, maggiori risparmi, il maggior comfort nella propria abitazione. Tutta la casa rimane sotto controllo anche quando si è fuori o distanti. E’ proprio l’integrazione delle diverse tecnologie, con interfacce comuni a rendere utilizzabili allo stesso tempo un gran numero di applicazioni, con una facilità d’uso adatta a tutti gli utenti. Il termine domotica, le cui origini risalgono agli anni Settanta, deriva dal neologismo francese domotique, tratto dalle parole domos e automatique (casa automatica). Alcuni fattori hanno reso inevitabile la crescente penetrazione dei sistemi domotici: non si può quasi più fare a meno di svariati strumenti tecnologici, elettrodomestici e dispositivi di comunicazione. L’utilizzo di Internet, inoltre, ha diffuso tra gli utenti una cultura informatica che prima mancava e che è la base naturale per l’introduzione di strutture domotiche nelle proprie case. Un ambiente domestico, opportunamente progettato e attrezzato, consente di rendere più agevoli le attività all’interno delle abitazioni come l’accensione luci, l’attivazione e il controllo di elettrodomestici, il controllo della climatizzazione, le aperture di porte e finestre, aumentarne la sicurezza con controlli antifurto, fughe di gas, incendi e di consentirne la connessione a distanza con servizi di assistenza (telesoccorso, teleassistenza ecc. Il primo dei vantaggi che si ottiene con l’introduzione dei sistemi descritti è quello del risparmio energetico (stimato fino al 20-30%), accompagnato da un più sicuro funzionamento dei carichi, ormai necessario dato l’aumento dei dispositivi elettronici e il conseguente consumo di picco che può provocare black out e danni all’impianto. L’ottimizzazione dei costi dei servizi di pubblica utilità si ottiene, per esempio, adattando la temperatura e l’illuminazione delle camere alla effettiva presenza di persone al loro interno e all’attività che stanno svolgendo. I costi di questi impianti integrati sono ancora più alti di impianti tradizionali, anche se il costo superiore viene compensato con i risparmi che si avranno in futuro, nel caso di impianti nuovi, con una spesa ridotta, si potrebbe anche predisporre l’abitazione per un prossimo cablaggio, mentre chi dispone di impianti classici potrà sfruttare soluzioni wireless o onde convogliate, alla scopo di integrarsi alle strutture già esistenti senza dover effettuare troppe modifiche strutturali. In questo scenario la casa e gli spazi fruibili, si trasformano in centri di comunicazione che permettono di essere connessi con l’esterno in ogni momento. I dispositivi presenti nella casa non solo interagiscono tra loro, ma si connettono con altri dispositivi in ufficio, in auto, per strada, in qualunque parte del mondo. Facciamo un esempio: un rivelatore a raggi infrarossi in un impianto tradizionale è connesso al sistema di allarme e la sua funzione è limitata a quello. Lo stesso sensore invece in una casa integrata, potrebbe servire anche ad accendere e spegnere la luce (solo se necessario), aprire una porta, o regolare il riscaldamento in quella zona in base alla presenza o l’assenza di persone. I prezzi di questi dispositivi si stanno abbassando perché molte aziende si stanno cimentando in questo nuovo mercato. Al momento, l’unico neo è che, ognuna, usa metodi tecnologie e protocolli di interconnessione diversi, manca quindi una standardizzazione tale che porterebbe a far interoperare tutto questo universo di dispositivi e sensori. Credo che questo ultimo passo porterebbe, entro breve, ad una riduzione di costi sostanziale e l’inizio di un nuovo modo di vivere le nostre case. Un saluto.