Digital Radio: perché non decolla

27 Marzo 2016 0 di Elvio

DigitalRadioLa tanto osannata Digital Radio, che sembrava essere l’evoluzione più interessante della radio commerciale, ora che sta partendo, è già una tecnologia stravecchia e quasi decrepita che nasce più di 20 anni fa.
L’acronimo tecnico è DAB (Digital Audio Bradcasting) e Digital Radio il nome scelto dal marketing commerciale per lanciare la diffusione delle trasmissioni realizzate con lo standard Eureka 147.

Il DAB in verità è un progetto europeo che risale agli anni ottanta, quasi in contemporanea con la prima commercializzazione del CD Audio che tanto successo ebbe avuto, proprio nei tempi in cui si optava per la via del tutto in digitale. Questa tendenza di portare in digitale qualunque fonte mediale, dall’audio stereo, alla TV però, sulla radio, non ha avuto troppo successo per molti motivi che a breve elencherò.

… Già dall’inizio parte male, infatti, nonostante la tecnologia fosse già pronta da molto tempo, solo nel 1995 in Europa, e solo la Norvegia e il Regno Unito attivarono i primi canali radio digitali DAB. Passò quindi un altro decennio prima che, nel 2007 si andò a migliorare ulteriormente il protocollo DAB con il Dab+ che attualmente è lo standard con cui le emittenti moderne trasmettono anche in Italia.

Andiamo allora ad analizzare perché la radio digitale ha avuto così poco interesse.

Il primo motivo è che le trasmissioni radio in codifica digitale, presentano vantaggi ma anche molti svantaggi rispetto alla modulazione analogica.
Tra i vantaggi possiamo citare:
– Minore influenza o quasi totale assenza di interferenze sul segnale in ricezione
– Ricerca automatica della stazione in funzione della posizione del ricevente
– Miglioramento dei servizi già esistenti e introduzione di servizi multimediali innovativi quali DLS, PAD e N-PAD.
– Multiplazione del segnale ovvero la possibilità di far condividere a più emittenti lo stesso canale trasmissivo senza interferenza tra di essi (multiplexer)

Tra gli svantaggi invece:
– A parità di copertura, trattandosi di frequenze molto alte, si ha la necessità di un maggior numero di impianti trasmittenti rispetto agli odierni sistemi analogici
– Permette un più ridotto bacino di utenza per ogni singolo impianto trasmittente
– Costi più elevati degli impianti trasmittenti
– Incompatibilità di frequenza con il vecchio mezzo trasmissivo (in pratica per ricevere un programma digitale bisogna dotarsi di un apposito ricevitore e non esistono possibili adattatori o decoder da aggiungere al vecchio ricevitore)

Allora, ricapitolando, benché questa tecnologia accorpi alcune migliorie funzionali aggiuntive (non presenti sui vecchi sistemi di ricezione radiofonica), si contesta il fatto che non è detto che la qualità audio digitale del nuovo mezzo possa essere considerata molto superiore al vecchio sistema.
Mi spiego meglio, la modulazione FM a banda larga (benché analogica) la si può considerare a tutt’oggi (ad esclusione della modulazione di fase ancor più performante, ma mai utilizzata in campo commerciale), uno tra i metodi di modulazione radio più puliti e fedeli mai implementati su network commerciali analogici ad uso pubblico e consumer.
Di fatto ancora oggi un ascolto in FM a larga banda (la famosa frequenza 88-108 Mhz), se proveniente da una buona stazione e con un buon segnale RF, offre un ascolto veramente appagante, di qualità eccellente e per di più in stereofonia, con un rapporto segnale rumore molto accettabile. Questo è, secondo me, uno dei motivi per cui non si è mai sentita così tanto l’esigenza di andare a migliorare un ascolto che è già più che buono di suo.

Ora mentre nel passaggio dall’ascolto monoaurale alla stereofonia, che fu un notevole miglioramento tecnologico (avvenuto in Italia verso la fine degli anni ’70), si è lasciata una sorta di compatibilità all’indietro (in pratica un vecchio ricevitore non stereo era in grado di poter ascoltare anche le nuove trasmissioni in stereo e viceversa); stessa compatibilità è stata anche lasciata con il sistema TV digitale terrestre (permettendo a vecchi apparecchi di adattarsi al nuovo standard digitale con un decoder aggiuntivo); con il nuovo standard DAB non vi è possibilità di adattamento col vecchio perché cambia proprio tutto, dai sistemi di ricezione, alle frequenze, fino alle eventuali antenne da utilizzare.
In pratica si è andati a creare un nuovo standard che è totalmente indipendende ed insistente su una banda al di fuori della consueta FM commerciale. In pratica possiamo definirlo un servizio di network aggiuntivo che non ha nulla a che vedere con la vecchia banda FM e che per tale motivo, visto che il servizio in FM rimarrà attivo e funzionante (non è infatti previsto un futuro switch off del servizio), nessuno si preoccupa più di tanto nell’aggiornare apparati e servizi.
Tale soluzione in realtà (un po’ come la presenza in streaming nella rete internet) apporta molti costi aggiuntivi per le emittenti, ma non necessariamente un maggior ascolto, costi che non tutte le emittenti più piccole possono permettersi o che non tutte sono disposte a sostenere.

Tornando alla questione prettamente tecnica, nel salutare i lettori, mostro alcune tabelle esplicative che indicano emittenti, frequenze e bouquet dei canali radio fino ad oggi implementate e che trasmettono per lo più dal nord e dal centro Italia (il sud, come al solito arriverà per ultimo).

 

 

Emittenti in DAB e DAB+/DMB VR che si ricevono
nella prima periferia di Bologna e nella sua provincia

Emilia-Romagna: Monte Cimone, Modena
EURODAB
Block 12A: 223.936 MHz
 

12A Radio Padania+ 5276 72 kbit/s Mono
  RVaticana Ita+ 410E 72 kbit/s Stereo
  Radio Italia SMI 5220 96 kbit/s Stereo
  Radio Orbital 5291 96 kbit/s Stereo
  RTL 102.5 + 5218 96 kbit/s Stereo
  RTL Best + 5298 96 kbit/s Stereo
  RTL 102.5 Cool 5296 96 kbit/s Stereo
  RTL 102.5 Rock 5293 96 kbit/s Stereo
  RTL Groove + 5297 96 kbit/s Stereo
  RTL Guardia Cost+ 5295 72 kbit/s Stereo
  RTL l’italiana 5299 96 kbit/s Stereo
  RTL 102.5 Talk 5292 56 kbit/s Stereo
  RTL ViaRadio + 5294 96 kbit/s Stereo
  RTL Lounge     Stereo

 

Emittenti in DAB e DAB+/DMB VR che si possono
ricevere a Bologna
Emilia-Romagna: Colle Barbiano, Bologna
RAI WAY
Block 12B: 225.648 MHz – (in DAB+ dal 28 settembre 2013)
12B Rai Radio1 5201 96 kbit/s Stereo
  Rai Radio2 5202 96 kbit/s Stereo
  Rai Radio3 5203 96 kbit/s Stereo
  Rai GrParlamento 5206 48 kbit/s Mono
  Rai Radio 4Light+ M.Leggera 5207 96 kbit/s Stereo
  Rai Radio5Classic+ M.Classica 5205 96 kbit/s Stereo
  Rai Isoradio 5209 96 kbit/s Stereo
  Rai Radio 6 Teca   96 kbit/s Stereo
  Rai Radio 7 Live   96 kbit/s Stereo
  Rai Radio 8Opera   96 kbit/s Stereo

 

Emittenti in DAB e DAB+/DMB VR che si ricevono
nella prima periferia di Bologna e nella sua provincia

Veneto: Velo Veronese
Club DAB Italia
Block 12C: 227.360 MHz
 

12C Radio Capital 5219 48 kbit/s Stereo
  Radio Funky 5283 48 kbit/s Stereo
  Radio Capital Music 5285 48 kbit/s Stereo
  Radio Deeiay 5214 48 kbit/s Stereo
  Kc1Test 5280 48 kbit/s Stereo
  Kc2Test 5288 48 kbit/s Stereo
  Kc3Test 5289 48 kbit/s Stereo
  R. Capital 5219 48 kbit/s Stereo
  M DUE O 5233 48 kbit/s Stereo
  M DUE O DANCE 5287 48 kbit/s Stereo
  R101 5215 96 kbit/s Stereo
  Radio 24 5245 72 kbit/s Stereo
  Radio Maria 51cc 48 kbit/s Stereo
  Radio Radicale 5210 72 kbit/s Stereo
  RMALB. IA 52CC 48 kbit/s Stereo
  * RDS * 5264 48 kbit/s Stereo
  * RDS * Relax 5281 48 kbit/s Stereo

 

Tabelle Frequenze DAB e DAB+/DMB VR/DRM+

Band I (47 – 68 MHz) (non previsto per l’Europa)

 
2A 47.936 MHz
2B 49.648 MHz
2C 51.360 MHz
2D 53.072 MHz
3A 54.928 MHz
3B 56.640 MHz
3C 58.352 MHz
3D 60.064 MHz
4A 61.936 MHz
4B 63.648 MHz
4C 65.360 MHz
4D 67.072 MHz

Band III (174 – 240 MHz) (per l’Europa)

5A 174.928 MHz
5B 176.640 MHz
5C 178.352 MHz
5D 180.064 MHz
6A 181.936 MHz
6B 183.648 MHz
6C 185.360 MHz
6D 187.072 MHz
7A 188.928 MHz
7B 190.640 MHz
7C 192.352 MHz
7D 194.064 MHz
8A 195.936 MHz
8B 197.648 MHz
8C 199.360 MHz
8D 201.072 MHz
9A 202.928 MHz
9B 204.640 MHz
9C 206.352 MHz
9D 208.064 MHz
10A 209.936 MHz
10B 211.648 MHz
10C 213.360 MHz
10D 215.072 MHz
11A 216.928 MHz
11B 218.640 MHz
11C 220.352 MHz
11D 222.064 MHz
12A 223.936 MHz
12B 225.648 MHz
12C 227.360 MHz
12D 229.072 MHz
13A 230.784 MHz
13B 232.496 MHz
13C 234.208 MHz
13D 235.776 MHz
13E 237.488 MHz
13F 239.200 MHz

L-band (1.452 – 1.490 MHz) (per l’Europa)

T-DAB S-DAB
LA 1452.960 MHz
LB 1454.672 MHz
LC 1456.384 MHz
LD 1458.096 MHz
LE 1459.808 MHz
LF 1461.520 MHz
LG 1463.232 MHz
LH 1464.944 MHz
LI 1466.656 MHz
LJ 1468.368 MHz
LK 1470.080 MHz
LL 1471.792 MHz
LM 1473.504 MHz
LN 1475.216 MHz
LO 1476.928 MHz
LP 1478.640 MHz
LQ 1480.352 MHz
LR 1482.064 MHz
LS 1483.776 MHz
LT 1485.488 MHz
LU 1487.200 MHz
LV 1488.912 MHz
LW 1490.624 MHz

Canada (solo per il Canada)

L1 1452.816 MHz
L2 1454.560 MHz
L3 1456.304 MHz
L4 1458.048 MHz
L5 1459.792 MHz
L6 1461.536 MHz
L7 1463.280 MHz
L8 1465.024 MHz
L9 1466.768 MHz
L10 1468.512 MHz
L11 1470.256 MHz
L12 1472.000 MHz
L13 1473.744 MHz
L14 1475.488 MHz
L15 1477.232 MHz
L16 1478.976 MHz
L17 1480.720 MHz
L18 1482.464 MHz
L19 1484.208 MHz
L20 1485.952 MHz
L21 1487.696 MHz
L22 1489.440 MHz
L23 1491.184 MHz

 

 

Piccolo glossario tecnico

DAB+: è una tecnologia per la radiofonia digitale che, grazie all’adozione di un sistema di codifica audio molto efficiente (AAC+) consente di veicolare su un unico multiplex (ovvero su un’unica frequenza) oltre 20 diversi programmi audio con qualità superiore a quella delle normali trasmissioni analogiche in FM (bouquet).
DMB VR: è un sistema di trasmissione per la radiofonia digitale che consente di veicolare contenuti multimediali (audio, video e dati). In particolare, l’acronimo “VR” (per Visual Radio) indica la possibilità di veicolare, oltre ai normali contenuti audio trasmessi da qualunque emittente radiofonica, anche immagini associate a tali contenuti.
I segnali DAB/DAB+ e DMB VR possono coesistere all’interno del medesimo multiplex e possono essere ricevuti da radioricevitori adatti a decodificare questi standard.