Debito pubblico: a chi vanno le colpe

3 Novembre 2011 0 di Elvio

Il debito pubblico, come per tutti noi, cresce quando le spese superano le entrate. Si accumulano quindi debiti nei confronti di altri stati, di privati, di imprese (o banche), che sottoscrivono i crediti di stato in forma di obbligazioni o titoli per far fronte al deficit.
Quando il debito di uno Stato diventa eccessivo in rapporto al suo prodotto interno lordo (PIL), subentrano gravi problemi (ben noti oggigiorno) causati dalla difficoltà di reperire le necessarie coperture finanziarie per far fronte al risarcimento del debito e dei relativi interessi in scadenza, fino ad arrivare, nel peggiore dei casi, al rischio di default (fallimento) dell’intero Paese.
La bella grafica di Giordano Loddo illustra l’andamento del debito nel tempo e nel succedersi dei diversi governi dal 1950 fino ad oggi.
E’ molto interessante, a livello storico, valutare quanto poco abbia fatto ciascun governo per risolvere questo cancro che rosicchia gradualmente le nostre ricchezze e vanifica ogni possibilità di crescita futura sia alle imprese che ai cittadini attivi.

 

Sarà interessante poi, rileggendo questo post tra qualche anno e con la memoria fresca, andare a verificare quanto altrettanto poco faranno i governi futuri per risolvere o limitare il problema. Vi saranno scuse e giustificazioni che ogni schieramento saprà trovare per dire che, in fondo, non è colpa loro… intanto noi continuiamo a precipitare inesorabilmente nel baratro dell’incertezza e della povertà. Il gadget che segue visualizza, in tempo reale, il totale debito pubblico attuale e quello che grava invece su ogni testa di poveri cittadini… sempre più poveri.

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