Il mercato dei nomi di dominio

4 Luglio 2009 0 di Elvio

In questi giorni sembra essere l’America a far parlare di sè sul web: oltre al mostro delle fogne (che non mi azzardo nemmeno a ripetere), ha fatto scalpore la valutazione di alcuni domini anche “mangerecci” battuti all’asta a prezzi sbalorditivi.

Pensate che il dominio pizza.com, è stato comprato (e non si sa ancora da chi) per la cifra di 2,6 milioni di dollari.
Era stato registrato da Chris Clark (un americano del Maryland) nel 1994 il quale, per mantenerlo (per soli 15 anni), ha speso una media di 20 dollari l’anno.
Va ricordato che nel 2006, un altro dominio (sempre alimentare) vodka.com era stato venduto alla stratosferica cifra di 3 milioni di dollari.

Altre cifre pazzesche sempre provenienti da recenti aste negli USA, segnalo il dominio naturalgas.com, valutato 5 milioni di dollari e (venduto insieme a propanegas.com e fueloil.com); footwear.com a tre milioni di dollari, e electricpower.com sarà ceduto alla cifra di 2 milioni di dollari.

Vi chiederete il perché di queste cifre e la risposta sembra anche ovvia: in teoria il gestore del dominio, potrebbe creare un marchio di notevole importanza (anche a livello mondiale) risparmiando grossi investimenti in termine di marketing e pubblicità.

Per completare il discorso, il mese scorso sembra che Yahoo abbia venduto all’asta il dominio contests.com all’esorbitante cifra di 380.000 dollari (partendo da un prezzo base di 150.000 dollari).
Durante la stessa vendita sono stati anche piazzati SecureWeb.com per 2.250 dollari, PayoffBills.com 1.500 dollari e Deployed.com per 1.250 dollari.

Molto valutati inoltre i nomi di dominio .com a 3 sole lettere (si parla di migliaia di dollari) e, un pò meno, i domini contenenti anche cifre numeriche. Per i domini .net si parla di centinaia di dollari e .it .org solo poche centinaia di dollari.