Un nuovo Big Bang al CERN

10 Settembre 2008 15 di Elvio

Oggi per qualcuno è l’esperimento del secolo, per altri l’inizio della fine del mondo. E’ l’avvio del più potente acceleratore di particelle al mondo, e come già accennato su un post di un mese fa, oggi è il grande giorno. Nella mattinata il gigantesco accelleratore del Cern di Ginevra (Large Hadron Collider, LHC), si metterà a cercare il bosone di Higgs detta anche ‘la particella di Dio’, è una macchina immensa, che farà correre, lungo i ventisette chilometri dell’anello, dei fasci di protoni alla velocità prossima a quella della luce. Facendoli entrare in collisione con altri fasci con energia sette volte maggiore di quanto non sia mai avvenuto finora, poi si studieranno le particelle di materia che si formeranno a seguito delle collisioni. La ‘particella di Dio’ fu scoperta da Peter Higgs negli anni Sessanta e chiamata così da Leon Ledermand, premio Nobel per la fisica. Oggi l’Europa, con questo esperimento, si riprende il primo posto nella ricerca nel campo della fisica, facendo retrocedere gli Stati Uniti al secondo posto.

Per la prima volta nella gigantesca macchina -«una meraviglia tecnologica», come ha detto il direttore del Cern, Robert Aymar- circoleranno fasce di particelle (protoni) ad una velocità prossima a quella della luce (99,999991% di velocità della luce) pari a 11.000 rotazioni al secondo dentro al tunnel.

L’attenzione per questo esperimento però è cresciuta in modo abnorme dopo che alcuni scienziati hanno fatte previsioni catastrofiche ed allarmistiche ed hanno cercato di fermare l’esperimento in tutti i modi anche per vie legali. La paura è che, con l’esperimento, verranno creati dei mini buchi neri i quali, una volta generati, comincieranno a divorare tutto ciò che gli sta intorno (iniziando dalle micropolveri) e, come una sorta di ciclone, arriverà a divorare l’intera Terra nel giro di 4 anni riducendola alla dimensione di una ciliegia. Come già parlato nel post di agosto, secondo me è una bufala pazzesca, sia per la ristrettezza delle energie in gioco che, seppure enormi per noi umani, sono pur sempre imparagonabili con le energie dell’universo primordiale, sia perchè di esperimenti simili se ne son fatti da molti anni e tutte le volte, se buchi neri si son generati, son vissuti solamente pochi microsecondi dopo l’esperimento.

Lo studioso britannico Stephen Hawking, dice “L’acceleratore LHC sprigiona un’energia mai raggiunta e secondo le teorie dovrebbe essere sufficiente per trovare questa fantomatica particella la quale spiegherebbe la massa delle cose, e quindi rappresenta una misura fondamentale per decifrare la materia”. Però, aggiunge, “credo che sarebbe più eccitante se non lo trovassimo. Dimostrerebbe che c’è qualcosa di sbagliato nelle nostre idee e che dobbiamo pensare di più per trovare altre spiegazioni. Per questo ho scommesso cento dollari che non lo troveremo”. Il motivo che spinge il genio di Oxford allo scetticismo è da individuarsi nella sua speranza di trovare prove per dimostrare l’esistenza delle ‘supersimmetria’, una teoria che ipotizza la presenza di particelle simmetriche a quelle che conosciamo.

S. Hawking, dall’alto della stessa cattedra che tenne il grande Newton molti anni fa, ha sviluppato la ricerca sull’esistenza dei buchi neri. Ed è proprio lui a spiegare con la Hawking’s ratiation, che gli eventuali buchi neri prodotti dall’esperimento evaporeranno all’istante senza produrre guai.

L’esperimento del Cern dovrebbe essere visibile (solo oggi) in tempo reale qui o qui mentre altri esperimenti già avvenuti li trovate qui. Saluti e… di sicuro, a domani!!

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