Salvare il web dall’oblio

6 Luglio 2013 0 di Elvio

 

FotoArchivio2La storia di internet inizia il 30 aprile 1993 quando il CERN di Ginevra, il padre del’LHC (il più grande acceleratore di particelle al mondo) pubblicò, con il progetto WWW,  la prima pagina web al mondo.
Da quel giorno internet ha fatto passi da gigante diventando, oggi, un compagno inseparabile della vita quotidiana di miliardi di utenti.

Per celebrare i venti anni di Internet, il CERN ha deciso di ripubblicare quella prima storica pagina sul loro sito.
Chi si aspetta di vedere un qualcosa di eclatante noterà una pagina veramente essenziale, senza colori né grafica, ma solo alcuni link ipertestuali che sono poi la vera forza di internet.

Si apre allora uno scenario filosofico molto ampio sulla presunta eternità della rete e sul suo contenuto così effimero e volatile.

Benché sia possibile tenere archiviata l’evoluzione storica di un sito web e tutte le possibili variazioni, di fatto non lo si fa quasi mai; invece preservare il nostro patrimonio digitale è importante quanto preservare il nostro patrimonio fisico.

Brewster Kahale (fondatore dell’ Internet Archive di San Francisco) afferma che il web non è stato costruito per essere conservato, ma sarebbe opportuno farlo.
L’ingegnere ha stimato che la vita media di una pagina internet è intorno ai 100 giorni e tutta questa grande ed intricata storia di comunicazioni, informazioni, contenuti e grafiche andrebbero altrimenti perse per sempre se qualcuno non si prendesse cura di questi contenuti fondamentali. Per questo ha fondato una associazione no profit che salva dalla cancellazione quasi un miliardo di pagine web alla settimana.

Restoring the First Website, Archive.org sono altri progetti paralleli destinati a preservare i fossili tecnologici di un periodo storico passato e non più ripetibile: un archivio importantissimo che è anche l’eredità di un’epoca che va a scomparire inesorabilmente ogni giorno. Ma non è detto che questi bastino.

Il web è una cosa a sé e, a differenza di altri media fisici (come giornali e riviste) che vengono lasciati archiviati o a marcire in un museo o in una mensola, il web non lo si può conservare. I pixel non decadono né si scoloriscono, ma semplicemente scompaiono dalla rete e dalla storia, per sempre.

La necessità di preservare questa storia digitale deve venire da noi stessi, dovremmo avere sempre l’obiettivo e il desiderio di imparare dal nostro passato; perché solo conoscendo la nostra storia potremmo evolverci veramente ed imparare dai nostri errori.

La storia

Internet (fusione delle due parole inglesi INTERconnetted NETworks) che significa reti interconnesse, nacque negli anni sessanta negli Stati Uniti come progetto segreto dell’Esercito. Il suo scopo era quello di facilitare lo scambio di dati tra varie postazioni, esigenza fondamentale in tempi di guerra fredda.

La prima pubblicazione ufficiale in cui venne teorizzata una rete mondiale interconnessa si realizzò nel 1962 dagli studi dei ricercatori Licklider e Clark (del MIT di Boston); dopo una lunga serie di progetti a partire da Arpanet (1969, USA) a Cyclades (Francia) e NORSAR (Norvegia), la prima connessione in Italia avvenne nel 30 aprile 1986 all’Università di Pisa.

Nel 1991 si ebbe il passaggio decisivo volto ad estendere internet alla grande massa grazie agli studi del CERN di Ginevra. Qui il ricercatore Tim Berners-Lee definì il protocollo HTTP, che fu in effetti il primo sistema in grado di collegare tra loro link ipertestuali in maniera non sequenziale.
Solo poco dopo nacque allora Mosaic (il primo browser della storia), fu infine nel 30 aprile 1993, quando il CERN, a tempi ormai maturi, pubblicò la sua prima pagina web ufficiale.
Internet nacque lì e fu (anzi lo è ancora) una autentica rivoluzione… e non solo tecnologica.

Dettagli aggiuntivi sono disponibili in questo nostro precedente articolo.

 

Dobbiamo invece ringraziare web.archive.org che già da 3 mesi successivi alla nascita del nostro blog (gennaio 1998), ha tenuto costantemente traccia dei nostri ‘vecchi pixel’. Ritornarci a quei tempi è come sfogliare un vecchio album fotografico… non si può non sorridere!

SLBPages

Se vuoi visualizzare anche tu click sull’immagine, scegli l’annata e cliccasui giorni cerchiati in azzurro che sono i giorni in cui sono state archiviate le nostre pagine per consegnarle alla storia.

Saluti