La storia del calcolo della data della Pasqua

2 Aprile 2010 0 di Elvio

Il primo Concilio di Nicea (tenutosi nel 325) stabilì che la solennità della Pasqua di Resurrezione sarebbe stata celebrata nella domenica seguente il primo plenilunio che avviene dopo l’equinozio di primavera.

Per questo la data della Pasqua è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile (inclusi).

Se dovesse capitare infatti che il 21 marzo sia plenilunio e sabato, la Pasqua sarà il giorno successivo, se di domenica la Pasqua si celebrerà la settimana successiva (28 marzo)

Nel caso che il plenilunio capiti il 20 marzo, va considerato quello successivo (che si verificherà il 18 aprile) e se questo giorno fosse una domenica occorrerebbe aspettare la domenica successiva (quindi il 25 aprile).

Ora il problema che si poneva era di calcolare esattamente i cicli lunari ed usare un metodo di calcolo il più preciso possibile legato a questo evento.
Il metodo di calcolo fu molto dibattuto dalla Chiesa, ma nel corso dei secoli si affermò (grazie all’opera di Dionigi il Piccolo) il metodo basato sul ciclo diciannovennale di Metone.

Nel V secolo a.C. infatti l’astronomo ateniese Metone scoprì che le 235 lunazioni (mesi lunari) fanno quasi esattamente 19 anni solari. Per tale ragione, dopo un ciclo di [//]19 anni (detto ciclo di Metone), le fasi della Luna tornano ai medesimi giorni dell’anno.
In altre parole, dopo aver osservato i giorni in cui hanno avuto luogo le diverse fasi lunari per 19 anni, si noterà che il ventesimo anno queste ricadranno negli stessi giorni del primo anno, il ventunesimo anno come il secondo anno, e così via. Da questo concetto stabili il numero d’oro (che è il numero dell’anno nel ciclo lunare in corso) e per trovare questo numero, basta dividere l’anno corrente per 19 ed aggiungere 1 al resto ottenuto.

In conseguenza a ciò, la data di Pasqua era il risultato di un algoritmo che combinava il ciclo di Metone quindi il numero d’oro, con il ciclo solare, ottenendo un ciclo di 19 x 28 = 532 anni.

In pratica per farla semplice, ogni numero d’oro corrispondeva una determinata epatta (che rappresenta lo stato della luna dalla fine dell’anno precedente), di cui per varie semplificazioni, i valori possibili potevano solo essere 19 in tutto: 1, 3, 4, 6, 7, 9, 11, 12, 14, 15, 17, 18, 20, 22, 23, 25, 26, 28, 30.

Ma la riforma gregoriana (del 1582) rese più preciso questo calcolo, introducendo una correzione nel ciclo di Metone e utilizzò tutti e 30 i valori possibili dell’epatta.

In seguito a questo, il ciclo di ripetizioni delle date di Pasqua (al termine del quale si ricomincia come dalla prima data) non è più di 532 anni, ma bensì di 5.700.000 anni, dato dal prodotto dei quattro numeri seguenti:

19 (durata in anni del ciclo di Metone)
400 (durata in anni del ciclo solare nel calendario gregoriano, che tiene conto dei giorni non più bisestili per effetto della riforma)
25 (numero che corregge il ciclo diciannovennale di Metone)
30 (numero delle diverse epatte possibili)

In realtà di metodi di calcono ne esistono molti ed anche studiosi ullustri si sono cimentati come Gauss (1777-1855), Vincenzo Bronzin (1872-1970), Spencer Jones (1961), Bruno Cester (1984), Leopoldo Benacchio (1987). Ai nostri tempi telematici però il metodo più usato è l’algoritmo di Oudin (poi modificato da Claus Tondering) che potete verificare qui sotto implementato sulla pagina web dell’articolo.

Saluti e buona Pasqua.


Calcolo data della Pasqua cattolica e ortodossa

Impostare l'anno da calcolare (tra il 326 e il 4099):
La Pasqua cattolica cade il giorno:
Pasqua ortodossa: (solo dal 1583 in poi)