La pediculosi: una piaga sociale

24 Marzo 2010 0 di admin

E’ un argomento questo altamente simbolico, anche se in realtà non è fonte di pericolo, nel nostro immaginario collettivo è simbolo di degrado e sporcizia personale.

Per questo voglio fare una scommessa: io scommetto che nella lettura dell’articolo non vi sia persona (esclusi i calvi) che non abbia lo stimolo di grattarsi la testa almeno una volta!

Io punto 1€
e lo stesso dovreste fare voi.

Qui in fondo (per chi sarà onesto con se stesso), lascio la possibilità di pagare la scommessa.

Cos’è la pediculosi

E’ l’incubo di tutti i genitori: si insidiano tra i capelli dei bambini e ne succhiano il sangue del suolo capelluto, sono i pidocchi. Riconoscerli non è sempre semplice e si diffondono da un bambino all’altro con molta facilità.

La pediculosi è un’infestazione dovuta a piccoli parassiti di colore biancastro chiamati pidocchi della grandezza di circa 3 mm, che si attaccano al cuoio capelluto (Pediculus Humanus Capitis) o altre zone corporee ricoperte da peli (Pthirus Pubis).
Il ciclo vitale dei pidocchi si svolge interamente sul cuoio capelluto dell’uomo, dal quale ricevono calore e nutrimento. Lontani da questo ambiente (cioè l’uomo), i pidocchi sopravviverebbero al massimo 2 o 3 giorni perché subiscono una rapida disidratazione, la quale rallenta i loro movimenti fino ad immobilizzarli e causarne la loro morte. La femmina vive solo tre settimane, durante le quali deposita circa 300 uova biancastre (chiamate lendini) alla base del fusto del capello. Le lendini, sono facilmente confondibili con la forfora, ma sono saldamente fissate al capello con una sostanza collosa esse si schiudono dopo 7-10 giorni dalla deposizione. Le zone preferite sono la nuca e le zone dietro le orecchie.

La pediculosi non è una patologia grave, e non è nemmeno fonte di trasmissione di altre malattie, ma è un’infestazione piuttosto fastidiosa a causa della sua elevata diffusione, tale che, se gestita male, può creare molti disagi per la scuola, per i genitori ed i servizi sanitari. Questi i motivi

– è un fenomeno in continuo aumento anche nei paesi ad elevata industrializzazione (ogni anno vengono infestate, solo in Italia, oltre 1 milione e mezzo di persone).

– causa moltissimi casi di assenze in ambito scolastico e lavorativo

– il bambino che viene infestato da pidocchi può venire emarginato dai compagni ed escluso dalle attività ricreative, con conseguenze negative sul il suo inserimento sociale

– i genitori vivono momenti di ansia per la preoccupazione che l’infestazione si possa propagare agli altri elementi della famiglia

– chi viene infestato avverte un senso di vergogna perché additato come persona con scarsa igiene personale

In realtà la pediculosi colpisce persone di tutte le età e di qualsiasi ceto sociale, i fattori che determinano la contrazione dell’infestazione non sono la mancanza di igiene o la lunghezza dei capelli, ma il PH della cute.

Infatti i pidocchi preferiscono un ambiente secco, capelli fini, non grassi e puliti. I capelli dei bambini spesso sono così, ecco il perchè della diffusione così importante (si calcola che oltre il 70% ne abbia avuto a che fare).

Gli individui di età compresa fra i 3 e gli 11 anni ne vengono colpiti con facilità e il sesso femminile è più a rischio perché hanno tendenzialmente una cute con PH più alcalino (ideale per lo sviluppo della infestazione).

Nei periodi di inizio estate o autunno, si diffondono molto facilmente perché il caldo è il loro clima ideale. Nel caso di bambini che si recano a campeggi estivi è infatti fortemente consigliato controllare, al loro ritorno, che non abbiano acquisito nuovi ospiti tra i capelli.

Come riconoscerli e come combatterli

Non è sempre molto semplice scovarli perché sono molto abili a nascondersi (in più il loro colore è molto simile a quello dei capelli), però è molto facile avvertirne la presenza attraverso un prurito continuo che si sente nel cuoio capelluto. Si possono anche osservare delle placche rosse in seguito ai continui grattamenti che può portare anche ad infezioni (nei casi acuti).
E’ però più facile osservarne le lendini (anche se a prima vista potrà sembrare semplice forfora) che sono di colore più chiaro e restano attaccate al capello (a 3-4 mm dalla radice) anche dopo il passaggio di una spazzola o di un lavaggio.
Per determinare la presenza di pidocchi comunque basta utilizzate un pettine a denti fitti e una buona luce; passare il pettine dalla radice alle punte e osservare quello che rimane tra i denti (normalmente si dovrebbero scorgere uno o più lendini o qualche animaletto).

Una volta riscontratane la presenza, sarebbe necessario
– avvisare la scuola, in modo che anche gli altri genitori possano fare le verifiche del caso
– controllare ogni membro della famiglia
– decidere con un medico o un farmacista il rimedio migliore per combatterlo

Evitate le psicosi

A questo punto la psicosi del genitore sarà al massimo quindi sarebbe da evitare

– di tagliare i capelli al bimbo; perché (a meno di un taglio a zero) il problema non verrebbe eliminato e porterebbe ripercussioni psicologiche sul bimbo stesso
– nell’uso di prodotti specifici per il lavaggio, evitare di abbondare nelle dosi, perché oltre ad avvelenare il pidocchio, riusciremo ad avvelenare anche nostro figlio.


I trattamenti

Di solito si usano shampoo speciali con componenti insetticida (si tratta di farmaci a base di malathion, dermatoline o lindane) ed il problema si risolve al primo o al massimo al secondo trattamento.
Sono tuttavia efficaci anche rimedi naturali, in erboristeria è possibile trovare degli shampoo a base di scorza di salice che eliminano i pidocchi e aiutano a prevenire ulteriori contaminazioni.
Una volta terminato il trattamento, si deve assolutamente togliere e scollare le lendini che rimangono attaccate ai capelli con un pettine speciale.

Cose da fare in pochi passi

Nel caso il bimbo sia risultato positivo ai pidocchi rispettate alcuni accorgimenti.

– non mandatelo a scuola e informare i professori e lo stabile scolastico, affinché possano prendere le misure preventive adeguate.
– procedete col trattamento specifico di lavaggio ed eliminare tutti i pidocchi presenti.
– lavare a temperature non inferiore ai 60°C tutti i tessuti (abiti, lenzuola, federe, peluche) che sono stati a contatto con il bambino. Ove non è possibile, impacchettare dentro un sacco di plastica e sigillare per oltre 10 giorni (la vita media di questi animaletti non supera i 3-5 giorni in ambienti secchi). Un metodo più veloce ed efficace potrebbe essere di infilare il sacco in congelatore per 24 ore.
– rimuovere tutte le lendini con una pinzetta o un pettine fine
– a fine trattamentoi bagnare i pettini e le spazzole nell’acqua calda con del sapone insetticida (quello dello shampoo) per almeno 10 minuti.
– evitare i contatti successivi con berretti, asciugamani e tessuti
– non asciugare i capelli con aria calda (meglio sarebbe di evitare completamente il phon)
– dopo qualche giorno di trattamentorifare rifare un controllo completo della testa per verificare che non sia rimasto più nessun pidocchio o lendini.

Ah dimenticavo, vi siete grattati vero? Avete ancora lo stimolo vero? Ricordate che avete perso una scommessa?

Ecco il bottone per saldare il vostro debito, grazie!



Un saluto a tutti