La guerra dei browser

30 Settembre 2010 2 di Elvio

Un browser web è, in sostanza, un visualizzatore/interprete di codici provenienti dalla rete internet. E’ anche detto navigatore o sfogliatore ed è un programma che permette di visualizzare, ma non di modificare, le linee di codice provenienti da un sito scelto (e distribuito da un server).

Per il grande e universale utilizzo di un così importante strumento, questo blog ha speso molti articoli sul tema; li potrete vedere tutti elencati qui in fondo alla voce “altri articoli attinenti o correlati”.

La nascita del World Wide Web

Agli inizi degli anni novanta Paul Lindner e Mark McCahill dell’Università del Minnesota crearono Gopher, era un protocollo di rete basato su un modulo server che razionalizzava le informazioni e le gestiva in una struttura ad albero accessibile al client. In particolare, questo protocollo organizzava i contenuti in una struttura basata su alcuni menu, interconnettendo così i vari argomenti. Per trovare le informazioni di cui un utente necessitava, venne creato anche un motore di ricerca apposito denominato Veronica. Fu un sistema molto utilizzato dalle università al fine di condividere informazioni e rendere disponibili documenti per l’archiviazione e la gestione.

Successivamente il CERN (Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare) in Svizzera, pensò ad un sistema alternativo. Tim Berners-Lee lavorò ad un sistema di gestione delle informazioni, in cui il testo avrebbe potuto contenere link e riferimenti ad altri testi, permettendo al lettore di poter passare da un documento all’altro con molta facilità (ipertesto). Egli aveva creato un server per poter pubblicare questo modello di documento, nonché un programma per la lettura di tali testi: era nato il World Wide Web.
Questi software furono rilasciati per la prima volta nel 1991, ma furono necessari due passaggi successivi affinché si creasse una diffusione tale da poter sostituire Gopher e diventare quest’ultimo il protocollo più famoso e diffuso:

1) Nel mese di Aprile del 1993 il CERN rese di pubblico dominio il codice sorgente del World Wide Web, in modo tale che chiunque avrebbe potuto usare o sviluppare del software senza pagare nulla.

2) Nel corso dello stesso anno, il National Center for Supercomputing Applications (NCSA) rilasciò un programma che era una combinazione tra un browser web e un client Gopher: si chiamava Mosaic. Inizialmente tale browser era disponibile solo per sistemi Unix, ma nel Dicembre del 1993 Mosaic fu rilasciato in una nuova versione utilizzabile sia per sistemi Macintosh (della Apple) che per per sistemi Windows (della Microsoft). Fu così che Mosaic vide rapidamente una veloce espansione e con esso tutto il Web. A seguito di questa diffusione i browser crebbero in maniera esponenziale e furono creati molti progetti di ricerca presso le università e le aziende; per esempio Telenor (società norvegese di comunicazione) creò la prima versione del famoso browser Opera già nel 1994.


Una guerra tra titani

La diffusione del Web ebbe comunque risvolti ed interessi commerciali impensabili. Marc Andreessen lasciò la NCSA ed assieme a Jim Clark fondò la Mosaic Communications, successivamente rinominata Netscape Communications Corporation, la quale iniziò a lavorare su quello che sarebbe divenuto Netscape Navigator (la cui versione 1.0 del software fu rilasciata nel dicembre 1994).

Spyglass Inc. (il braccio commerciale della NCSA) brevettò la tecnologia di Mosaic con la Microsoft per costituire le basi di Internet Explorer (la cui versione 1.0 fu rilasciata nel mese di agosto 1995).

Seguì presto una guerra commerciale tra Netscape e Microsoft per attirare i migliori sviluppatori affinché prevalessero l’uno sull’altro (storicamente tutto questo ha preso il nome di “guerra dei browser”).
Durante questo periodo Netscape e Microsoft si concentrarono sulla realizzazione di nuove caratteristiche piuttosto che correggere i problemi delle features supportate, aggiungendo funzionalità proprietarie e la creazione di funzioni rimaste in concorrenza diretta, con caratteristiche esistenti anche negli altri browser, ma realizzati in maniera incompatibile.

In conseguenza a ciò gli sviluppatori (oggi webmaster) sono stati costretti a far fronte a grandi livelli di confusione ed incompatibilità creando a volte, copie diverse dello stesso sito adatte per esser viste dai due principali browser; altre volte supportando un solo browser, altre volte ancora “bloccando” a terzi la visualizzazione dei loro siti web.
Questo è stato per anni uno schifoso modo di lavorare che si tentò di risolvere con la ricerca di una universale standardizzazione.

Fu così che nel 1994 Tim Berners-Lee fondò il World Wide Web Consortium presso il Massachusetts Institute of Technology, con il supporto del CERN, DARPA (inizialmente ARPA) e la Commissione europea. L’intento del W3C era la standardizzazione dei protocolli e delle tecnologie utilizzate per costruire pagine web in modo tale che i contenuti fossero leggibili a più utenti possibili utilizzanti qualsiasi tipo di browser.

Dalla sua nascita, il W3C ha pubblicato numerose specifiche (raccomandazioni) tra cui l’HTML 4.0, il formato per immagini PNG ed i Cascading Style Sheets versioni 1 e 2, ecc. Tuttavia il W3C per sua natura consorziale, non poteva imporre le sue raccomandazioni, ma gli svilupatori che volevano creare prodotti conformi a tali raccomandazioni, possono apporre l’immagine W3C (logo) che ne attestava la conformità. In pratica, è uno standard consigliato, ma non obbligatorio che, di fatto non uniformò tutti i browser, ma attenuò la guerra in atto.

Nel 1998 il mercato dei browser era dominato da Internet Explorer 4 e Netscape Navigator 4, poi venne rilasciata una versione beta di Internet Explorer 5 il quale implementa un nuovo e sistema proprietario (dynamic HTML) e ciò significa per gli sviluppatori web ancora altra confusione.

Fu proprio per questo che un gruppo di professionisti e sviluppatori web designer si associarono col nome Web Standard Project (WaSP). L’idea voleva essere quella di adottare gli standard del W3C di forza piuttosto che farli rimanere raccomandazioni, in modo tale che avrebbero potuto convincere Microsoft e Netscape a doverli supportare.

Il WaSP usò sistemi pubblicitari piuttosto convincenti e cominciò a deridere le aziende ed i siti web che non aderivano agli standard proposti. Questo creò non pochi malumori tra gli addetti ai lavori ma alla fine i risultati arrivarono.