Il Grillo parlante non ha grandi torti

24 Febbraio 2008 1 di Elvio

Ho seguito con attenzione la replica del Munnezza Day a Napoli, ho trovato un uomo attento, informato e lungimirante, prescindendo dalla critica politica, pur ben pesata ed articolata.

Il discorso sul valore del materiale e lo spreco mi ha fatto molto pensare.

Effettivamente ormai, anche i più attenti, tendono a non dare più l’esatto valore alle cose che ci circondano, a partire dall’abuso degli imballaggi che per carità è anche una esigenza igienica, ma si sta abusando anche in questo.

Per esempio, al di là del valore commerciale, su una lattina di bibite non pensate che il valore della lavorazione del contenitore sia molto più elevato di quello del suo contenuto?

Vogliamo confrontare il processo di estrazione, lavorazione, fusione e stampaggio dell’alluminio in confronto con 33 cl di acqua zuccherata che vi è dentro?

Per completare il ciclo poi il valore più importante del processo (la lattina) lo buttiamo via. Il problema è che ormai, sempre di più, tendiamo a dare un valore puramente commerciale alle cose (cioè quanto lo paghiamo) e questo è gravissimo.

Un mio vecchio amico, falegname, tempo fa’ mi faceva un discorso che mi è rimasto impresso, diceva:

Mi vengono i clienti in falegnameria e mi chiedono il prezzo di una porta, io dico dalle 300 alle 500 euro secondo lavorazioni, materiali e finiture, e mi sento dire: ma così tanto?

Non si rendono conto che una porta una volta istallata stà lì per centinaia di anni e farà sempre bene il suo lavoro senza dar mai problemi… poi però mi vengono abbigliati con borse e maglioni di marca che costeranno pressappoco come due porte del mio preventivo e dureranno solamente una stagione…

a questo però, non fanno caso.

Pensiamoci un attimo anche noi che l’esempio mi sembra illuminante.  Saluti