Duplicare una chiave da una foto

12 Gennaio 2011 1 di Elvio

La notizia risale a circa 2 anni fa, ma sembra che non si conosca ancora perché a tutt’oggi non molti sembrano considerare le proprie chiavi di casa, dell’ufficio o dell’auto come dispositivi di accesso o meglio come “dati sensibili”

Secondo il professor Stefan Savage (della Jacobs School Computer Science dell’Università di San Diego, California), dovremmo invece cominciare a pensarci tutti, perché poter riprodurre doppioni perfetti di chiavi partendo da semplici foto, scattate anche a distanza è possibile.

La dimostrazione l’ha data personalmente con un suo team di studiosi nell’ottobre 2008: volevamo solo dimostrare, ha detto, che le chiavi non sono poi così sicure come può sembrarci ed andrebbero custodite con cura e lontane da occhi indiscreti.

Il professor Savage che è direttore del Centro di Collaborazione per Internet Epidemiologia e Difese (CCIED), studia le attuali ed emergenti minacce alla sicurezza su Internet e forse per burla, si è preso a cuore anche la leggerezza con cui molti cittadini trattano i propri “codici di accesso” alle abitazioni. In questa sua battaglia ha guidato un gruppo di studenti, che con MatLab (un comune software per lo sviluppo matematico) ha realizzato un programma, chiamato Sneakey, in grado di ottenere tutte le informazioni necessarie per duplicare una chiave partendo da una semplice foto, senza averla fisicamente in mano.

Le creste e le valli di ogni chiave (che è chiamata cifratura), rappresentano in fondo il codice numerico che attiva la relativa serratura, teoricamente ottenuto tale codice (anche solo analizzandolo in una fotografia), si può ricreare una copia della chiave che permetterebbe di sbloccare quella specifica serratura senza che il proprietario se ne possa accorgere.

Non serve una risoluzione elevata né un’angolazione particolare: gli esperimenti hanno dimostrato che, usando un teleobiettivo, si può ottenere una foto perfettamente adeguata anche fotografando a 70 metri di distanza, ma lo stesso si potrebbe ottenere con un semplice telefonino a distanza più breve.

Il programma non è stato ovviamente diffuso, ma il professor Savage sostiene che non sarebbe particolarmente complicato scriverne uno analogo da chiunque possieda una minima conoscenza di MatLab e tecniche di computer vision. La parte più difficile è stata quella di far accettare a Sneakey le immagini scattate dalle più diversificate angolazioni e distanze, ma ci sono comunque riusciti implementando una comune tecnica di computer vision per normalizzare l’orientamento dell’oggetto e per calcolarne le relative tre dimensioni.

Il programma sviluppato poi è molto semplice da usare. Si ha solo bisogno di fare clic su un paio di punti di controllo sull’immagine della chiave e il programma Sneakey fa tutto il resto da sé. Si normalizzano automaticamente le dimensioni della chiave e la posizione in modo che ad ogni pixel corrisponda una distanza nota, da queste informazioni, si ottiene poi l’altezza assoluta di ciascuno dei tagli della cifratura e quindi se ne può ottenere una chiave perfetta in ogni sua dimensione senza troppi sforzi e senza che il proprietario della chiave se ne accorga.

E’ quindi opportuno tenere un comportamento di riguardo e di attenzione verso le nostre preziose chiavi (comprese quelle di sicurezza) è quantomai pericoloso lasciarle esposte in bellavista sul tavolo del nostro ufficio o sopra il bancone di un bar, oltre al possibile rischio di smarrimento, si prospetta ora anche questo nuovo rischio fotografico ancora più insidioso e pericoloso del furto vero e proprio.

Per approfondimenti sul tema funzionamento e sicurezza di chiavi e serrature domestiche riferirsi anche a questo bell’articolo di Claudio Ballicu perito e consulente tecnico del tribunale di Roma. Un saluto