Dall'Homo Sapiens all'Homo depilatus!

17 Maggio 2012 2 di girasole

Passeggiando per la strada, immersa e conglobata in un fiume di esseri che fluttuano freneticamente, attonita incrocio di sfuggita miriadi di volti maschili con le sopracciglia… rifatte! E inevitabilmente il pensiero si sofferma sul Nuovo Mondo che si sta “involvendo”.

C’è sempre una realtà in continuo mutamento che inizia subdolamente in sordina per poi espandersi conquistando gradualmente ogni spazio, per poi sbatterci davanti agli occhi senza pietà la propria granitica metamorfosi aggiungendosi infine come un ineluttabile casello a questa Nuova Era.
Mi riferisco alla forse non ultima trasformazione dell’Homo Sapiens.

Da tempo esistevano segnali che abbiamo erroneamente ignorato. Tutto iniziò qualche anno fa: le donne incominciavano a mostrare i primi segni di insofferenza verso la ormai vetusta figura dell’uomo “maschio”, ed ecco la prima fatwa: l’uomo non deve più portarsi in giro quella ridicola peluria, in alcuni casi autentica pellicciotta che debordava pettoruta dalle leggere camicie estive, mettendo in risalto la troppo evidente virilità.

E vabbè; noi ultime sostenitrici dell’arcaica e sana diversità tra uomo e donna, abbiamo pensato: “Forse in fondo non sarà certo un particolare che farà di un uomo depilato un uomo senza attributi!”.

Ma lentamente, forse sovvenzionati da schiere di produttori di cosmetici e miriadi di centri estetici in cerca di clienti da spennare, i manipolatori dell’informazione sono passati ad imporre ai nostri bersagliati e già fragili maschi una maggior cura del proprio corpo che doveva non solo essere depilato accuratamente nelle parti più sfacciatamente virili, ma anche incremato, lisciato, profumato, insomma reso più appetibile per noi esponenti del sesso femminile, pena sopracciglio alzato di fronte a coloro che non si adeguavano solerti ai nuovi “ordini”.

Ecco il proliferare di beauty farm che ogni giorno ci tempestavano con la loro martellante pubblicità. Venite lorsignori: punti neri, occhiaie, rughe, addome prominente… promesse accattivanti per ritrovare l’immagine perfetta ed essere veramente inserito nel Nuovo Mondo…

E così iniziavano già ad aggirarsi (sigh) i primi esemplari di questo nuovo Uomo-femina accuratamente imbellettato al servizio di una donna sempre più esigente sul mercato.
Fin qui avevamo incoscientemente sottovalutato i pericolosi segnali di questa nuova involuzione dell’uomo che però conservava ancora visivamente una certa difformità dall’opposto sesso.
Ma pare che le pretese sulla trasformazione del vituperato masculo italiano non fossero fin qui sufficienti… ed allora ecco il nuovo imperativo dictat:Uomini così non va, ora rifatevi le sopracciglia!

Incredule pensavamo sempre con poco lungimirante previsionismo che il fenomeno si limitasse ai personaggi dello spettacolo, uomini fatui e che devono tutto alla loro immagine, graziando invece l’uomo normale, l’uomo di tutti i giorni del quale dovremmo istintivamente preservarne l’estinzione, l’uomo che in teoria dovrebbe reggere le sorti del nostro futuro,colui che dovrebbe rappresentare il simbolo di una società forte, colui che geneticamente dovrebbe proteggere la prole e la femmina dai pericoli di un presente incombente sempre più incalzante e minaccioso.
Bandendo i sarcasmi dettati forse dall’impotenza nel poter contrastare questo fenomeno ormai acquisito, dovremmo ammettere che “l’uomo dalle sopracciglia rifatte” non è soltanto un fenomeno di costume, ma purtroppo è uno degli ultimi gradini simbolici di un lungo processo di svirilizzazione del nostro sistema.

E questo fenomeno aggiungendosi ad altri importanti tasselli completa il quadro demoralizzante di una società ormai mammizzata, in cui ci ritroviamo come prodotto finale un uomo cha la donna stessa ha contribuito a costruire, prima come madre, tramite un’educazione sbagliata che tende all’appiattimento delle differenze tra uomo e donna, e infine come compagna rendendo il proprio partner il surrogato di se stesso, e facendone un manichino sempre ai suoi ordini.

Senza voler ovviamente dare la responsabilità solo alle donne che ne stanno decretando senza rendersene conto l’inevitabile fine, vorrei fare un appello anche ai soggetti maschili affinchè si acquisisca la consapevolezza del pericolo di questo nuovo uomo-femina come l’emblema di un modo occidentale inesorabilmente in decadenza.
La figura dell’Uomo ha sempre avuto un ruolo imprescindibile in qualsiasi sistema sociale e ci ha permesso di giungere sino ai tempi nostri attraversando guerre e lotte terribili e in cui la forza era imprescindibile per avere la meglio sui pericoli che minacciavano la comunità.

Quale futuro ci può attendere in una società soverchiata da gravi problemi economici, e che sta iniziando a fare i conti con regole durissime di sopravvivenza, se dovrà essere affidata in pratica a uomini reclusi in una gabbia e convertiti in un inquietante ibrido senza midollo?

Gli usi e costumi non sono mai casuali,ma frutto di un seme già malato da tempo, sta a noi averne la consapevolezza e contribuire a cambiare una cultura pericolosa e devastante.

Lungi da me esaltare l’uomo scimmia o uomini che ignorano le più elementari regole riguardanti la cura personale, ma vorrei stimolare ognuno di noi sul profondo significato di questa lenta e inesorabile trasformazione che mette in pericolo il nostro futuro e quello delle nuove generazioni.
Il colmo della beffa per i nostri nuovi delicati omini ormai assoggettati e impacchettati da una società mammizzata, è che molte delle stesse donne che hanno contribuito a demolirne l’immagine, vengono poi affascinate inesorabilmente da chi?

Dai nerboruti machi appartenenti alle nuove culture prevaricanti, scelti proprio per l’atavica prevalenza del dominio maschile nei confronti della donna, società che non concederebbe certamente loro alcuna deroga alle sue ferree regole mascolinissime!

Ho cercato di fare la conta degli ultimi esemplari maschi italiani rimasti in circolazione, e dopo essermi più volte smarrita di fronte a una moltitudine di visi con sopracciglia rifatte, con mesta rassegnazione ho dovuto cedere alla constatazione che questi uomini-femina stanno superando decisamente gli “altri”, gruppo ormai sparuto di uomini che non pensano ad imbellettarsi e resistono alla dittatura di queste moda delirante.

Nonostante la maggioranza di inconsapevoli fautori di una società destinata a ripiegarsi su stessa per poi scomparire, sono convinta che esista ancora una minoranza di italiani agguerriti che vogliono opporsi a questa angosciante trasformazione e con un giusto moto di ribellione invochino imperiosi: ridateci l’Uomo!