Curta: la calcolatrice leggendaria

25 Marzo 2012 0 di Elvio

Pensate alla felicità di un fisico, di un ingegnere o di un ragioniere contabile del 1800 se avesse potuto avere a disposizione una macchina da calcolo, anche delle più semplici, che lo alleggerisse dalle molte operazioni da fare a mano sul proprio blocco e delle ore di verifica e controllo successive.

Oggi per noi, fare una serie di calcoli anche complessi non è più un problema, ovunque ci giriamo troviamo apparecchietti elettronici atti a fare calcoli con una precisione elevatissima (dal cellulare, al computer, alle macchinette calcolatrici, ai microchip installati su componenti di arredo o sui giocattoli).

Quello che non tutti sanno è che il primo vero apparecchio portatile che permetteva di fare calcoli (con le sole 4 operazioni) risale al 1947, fu progettato da Curt Herzstark e non fu prodotto dall’industria elettronica, ma da una piccola industria meccanica di precisione nel Liechtenstein.
Chi guarderà i preziosissimi prototipi ancora rimasti funzionanti sembrerà trattarsi di una specie di macinino. In realtà è grande come una lattina di bibita e si maneggia anche con una sola mano, serve per fare calcoli e si chiama Curta (dal nome del suo inventore).

E’ una bella storia che attraversa i terribili anni bui del nazismo (a metà del ‘900) e che lega questa incredibile invenzione con una sequenza di eventi curiosi ed imprevisti che voglio brevemente raccontare.

Curt, il geniale inventore che progettò questo gioiellino di meccanica di precisione, nacque in Austria nel 1902, in una famiglia che possedeva un’industria di calcolatrici meccaniche, Herzstark entrò così fin da piccolo in contatto con il mondo del calcolo meccanico e ne fece gran tesoro.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale, con la riconversione di molte industrie belliche, apparvero nuovi concorrenti nel campo della produzione di calcolatrici, tra questi Fritz Walther (ex costruttore di pistole automatiche), che trasformò la sua azienda in una industria che produceva addizionatrici elettriche.

Il mercato, però, a quei tempi offriva soltanto esemplari molto pesanti e difficili da trasportare e l’addizionatrice Marchant (che era la più leggera) pesava ben 9 chili; i contabili se la portavano in giro chiusa in una grossa valigia e dovevano fare un bello sforzo solo per metterla in funzione.

Il giovane Herzstark si pose il problema di come fare a costruire una calcolatrice che potesse alleviare il lavoro di capocantieri, funzionari di dogana e quanti non potevano permettersi di recarsi in un ufficio comodo e munito di energia elettrica per fare i loro calcoli.
Si buttò quindi a capofitto nella progettazione di una macchinetta che doveva essere facile da usare e soprattutto portatile, ponendo l’attenzione più agli aspetti funzionali per il fruitore che ai problemi legati al meccanismo di calcolo (che sarebbe stato adattato a seconda delle esigenze).

Alla fine del 1937 era già pronto a costruire una calcolatrice in grado di eseguire le quattro operazioni. Era totalmente meccanica (quindi indipendente dalla disponibilità di energia elettrica), cilindrica (quindi facilmente impugnabile con una mano), i numeri si impostavano su cursori scorrevoli e, con l’altra mano, si girava una manovella per far apparire il risultato (che compariva sul lato superiore).

Purtroppo, all’inizio del 1938, le truppe naziste invasero l’Austria e, per Herzstark (figlio di madre cattolica e di padre ebreo), cominciarono i guai. Dopo un primo momento in cui furono obbligati a produrre pezzi di precisione per la costruzione dei Panzer (i famosi carri armati tedeschi), le cose precipitarono ed Herzstark fu condotto al campo di concentramento di Buchenwald.

Tutti conosciamo i particolari della vita da deportati nei lager nazisti e, anche per lui, fu la medesima sorte: dapprima fu mandato a lavorare nella vicina fabbrica di Milbau, dove, per i due anni successivi, costruì componenti per i razzi V2, poi passò nella vecchia fabbrica di Fritz Walther che fu riconvertita di nuovo a produrre pistole automatiche.  Un giorno, a seguito di una ispezione dei proprietari della fabbrica, Fritz Walther lo riconobbe (in quanto vecchio concorrente degli Herzstark ai tempi che produceva macchine da calcolo).
Walther, che conosceva benissimo le qualità di quell’anonimo prigioniero, fece in modo che gli venisse data la possibilità di realizzare progetti innovativi. Curt, nonostante l’obbligo di lavoro che rimase invariato, si buttò a capofitto nel disegno del suo vecchio progetto: la calcolatrice portatile.
Fu proprio nell’11 aprile, quando ormai i suoi disegni erano quasi completi, che un commando di soldati americani entrò a Buchenwald e venne liberato dagli alleati.

Finalmente libero e con il futuro in tasca, Herzstark tentò più volte di interessare varie industrie a Weimar e a Vienna (tra quelle rimaste ancora in piedi dopo il conflitto mondiale), ma ottenne scarsa fortuna a causa della mancanza di infrastrutture e di attrezzature in grado di produrre minuteria di altissima precisione.

L’unica possibilità in quel momento era forse di rivolgersi al principe del Liechtenstein che aveva deciso di modernizzare profondamente il suo paese che, fino ad allora, era dedito quasi esclusivamente ad attività agricole.
Quando fu invitato a corte, si presentò coi suoi prototipi che suscitarono subito una grande attenzione: il principe stesso non resistette e, divertito, si mise a fare calcoli. Herzstark capì di aver trovato il posto giusto: in poco tempo venne messa in piedi la società CONTINA AG MAUREN per la costruzione delle prime calcolatrici progettate da lui.

Fu un successo mondiale che continuò per oltre vent’anni, fino alla comparsa delle prime calcolatrici elettroniche. Per la cronaca l’ultima delle 150.000 calcolatrici Curta fu venduta all’inizio degli anni settanta.

Ancora oggi, tra appassionati e collezionisti esiste un mercato di scambio, assistenza e riparazioni degno di una grande azienda. I prototipi ancora esistenti sono tutti rigorosamente schedati ed ogni proprietario detiende un codice di appartenenza. Persino in Italia un manipolo di appassionati hanno fondato un sito per l’assistenza e la riparazione di queste mitiche calcolatrici.
All’interno del loro portale c’è una frase che è particolarmente esplicativa:

Inutile qui raccontare di nuovo la straordinaria storia di questa calcolatrice, se siete finiti su questa pagina significa che siete, come noi, appassionati di questa macchina incredibile.
Benvenuti nel centro italiano di assistenza e riparazione Curta
Italy Curta Service

Inoltre in questo sito troverai tutta la documentazione, i vari modelli, il registro dei proprietari ed i filmati più esplicativi dell’apparecchio. C’è persino un simulatore che permette di provare le funzionalità della macchina direttamente on line.

 

 

 

 

 

 

Dulcis in fundo:
un curatissimo spazio a cura di un grande collezionista che contiene meravigliose foto, manualistica, confronti tra versioni e notizie molto accurate
gli algoritmi e le sequenze da eseguire per effettuare calcoli complessi quali radici, elevamenti a potenza, percentuali, seni, coseni, logaritmi, ecc.   
esempi di calcolo in PDF (originale) in lingua inglese rif. Curta S/N 78223
tecniche di calcolo in PDF (originale) in lingua inglese rif. Curta S/N 558449
tavola delle radici quadrate in PDF (originale) in lingua inglese rif. Curta S/N 558449

Un saluto