Alcol = incidenti, equazione non corretta

16 Marzo 2010 0 di Elvio

Con le recenti campagne martellanti contro l’alcol si è venuta a creare una equazione allarmante: alcol = incidenti stradali, ma è proprio così?
Guardiamo con attenzione le statistiche fatte dall’istituto Piepoli e commissionato dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e analizziamo i numeri:

La causa degli incidenti stradali dipendenti da abuso di alcol e droghe per l’anno 2007 rappresenta, in realtà, poco più del 3% (fonte ISTAT)
– dal sondaggio Piepoli, gli italiani che attribuiscono la colpa di questi incidenti all’alcol, sono ben il 63% (ottenuto da un campione di giovani e adulti di età compresa tra 16 e 54 anni)

E’ una differenza notevole tra la realtà e quello che si pensa sia la causa reale di questi problemi. Consideriato che quasi il 97% dei casi avviene per cause comuni collegabili ad inconvenienti, distrazione, eccesso di velocità e cattive abitudini di guida, questo la dice lunga sul bombardamento mediatico a cui l’opinione pubblica è sottoposta giornalmente.

Ora non si deve in alcun modo sottovalutare il problema, la guida in stato di ebbrezza, soprattutto sui giovani sotto l’effetto di alcol o droghe, provoca le conseguenze più devastanti e drammatiche in assoluto.







E’ comunque una distorsione grave della realtà che porterebbe l’opinione pubblica a dare colpe gravi ai soli alcolisti ed assolvere i propri “peccati” che sembrano più veniali, come l’uso indiscriminato del telefonino in auto, le disattenzioni agli obblighi di precedenza, il non rispetto della segnaletica, ecc.
Si alimenta in questo modo un circolo vizioso dove la percezione dei pericoli rimane deformata a sfavore dell’alcol il cui uso e sostanzialmente costante e regolare da centinaia di anni.
A questa falsa percezione, anche il legislatore è stato costretto a cimentarsi con legislazioni molto limitative, ordinanze e regolamenti locali che tutti conosciamo.
Chi ne fa le spese, alla fine, sono gli stessi cittadini che si sentono limitati della loro libertà e costretti a cambiare le loro abitudini sociali e alimentari.
Sarebbe da augurarsi di riuscire a togliersi dalla testa l’equazione incidenti mortali = alcol e cominciare a percorrere strade dirette a combattere la piaga del disagio giovanile che non nasce nei bar o nei ristoranti, ma ha origini sociali ben più profonde, meditiamo. Un saluto a tutti.